Recensione "Fiorire d'Inverno" di Nadia Toffa
Buongiorno cari lettori,
benvenuti nel mio blog.
Oggi vi parlo di una grande donna.
"Non bisogna anestetizzarsi di fronte alle difficoltà o cercare ad ogni costo di evitare il fallimento.
Quando ero piccola era pieno di cani senza guinzaglio e nessuno mi diceva di non avvicinarmi, me la cavavo lo stesso per conto mio. C'era meno apprensione, più libertà, la dignità di poter sbagliare. E' bellissimo poter sbagliare, se mi guardo indietro rifarei tutto.
Mi guardo indietro per andare avanti"
La trama:
«Ho sempre creduto che la vita fosse disporre sul tavolo, nel miglior modo possibile, le carte che ti sei trovato in mano. Invece all'improvviso ne arriva una che spariglia tutte le altre, e la vita è proprio come ti giochi quell'ultima carta. Per ciascuno di noi l'esistenza è costellata di eventi che in prima battuta sono sembrati inaffrontabili, e invece poi hanno portato a una rinascita, a un nuovo equilibrio. Penso che ci sia un ordine più saggio che governa il mondo e di cui spesso ignoriamo il senso, la prospettiva. Per questo ho una grande fiducia, mi alzo sempre col sorriso. Certo che preferisco il sole, ma quando ci sei in mezzo scopri che anche la neve ha la sua bellezza. La malattia, l'avere bisogno di aiuto, mi hanno costretto a riprendere contatto con la mia parte più tenera e indifesa, quella più umana. Era come se mi fossi dimenticata che la fragilità non è una debolezza, ma è la condizione dell'essere umano ed è proprio lei che ci protegge, perché ci fa ascoltare quello che proviamo, quello che siamo, nel corpo e nel cuore.»
Nadia
Non ci sono dubbi su quanta forza abbia avuto questa donna, e, non solo durante la malattia che l'ha colpita più volte non lasciandole poi nessuna via di scampo, ma è sempre stata determinata e caparbia fin da piccola.
Nata a Brescia, la più piccola delle tre sorelle, è sempre stata quella più indipendente di tutte, con tanta voglia di imparare e scoprire il mondo e, soprattutto, con tantissima voglia di vivere.
E' sempre così: le battaglie più dure ai più grandi guerrieri e la morte a chi di vita s'incendia.
Non basteranno queste mie poche righe per descrivervi che uragano fosse Nadia.
Non ho mai seguito le "iene" questi programmi non mi sono mai piaciuti granchè. Lei, però, ci ha lasciato qualcosa di ancora più prezioso. Una storia, la sua, e una testimonianza incredibile della persona che è stata. In questo libro si è aperta davvero, in tutte le sue fragilità, i suoi pensieri, la sua filosofia di vita le sue paure e il periodo duro del cancro.
Ed è forse chi rasenta la morte o pian piano ci si avvicina che capisce quanto valore abbia la vita in tutte le sue sfaccettature, anche le peggiori. Lei dalle sue esperienze ha sempre imparato. Belle o brutte che fossero ne traeva sempre il meglio. La vera ricchezza della vita non è il sole ma il buio perchè è solo con lui che si cambia il nostro essere e si diventa persone migliori. La vita è tutta da imparare, nessuno di noi sa viverla davvero e c'è un solo modo per sopravvivere, ed è quello adottato da Nadia. Niente piani e prendere ogni giorno per quello che è.
Ho adorato questa donna non perchè non ha mai pianto o mai sofferto, la adoro proprio perchè ha saputo valorizzare tutto questo. Ha saputo trasformarsi nella migliore versione di se'.
Adoro a prescindere le persone che sono completamente diverse da me perchè io credo che la diversità sia una fortuna e di un'importanza unica, poichè ci aiuta a crescere personalmente.
Mi sono sentita, però, anche molto affine a lei.
C'è un passaggio in cui descrive la sua difficoltà ad abituarsi alla dipendenza dagli altri dopo la malattia. Dice di aver sempre investito su di se' e di essersi sempre bastata, un po' come ho fatto io.
Non sono mai stata un essere molto socievole, anche perchè fin da piccolissima ho imparato che la fiducia in questo mondo va data a pochi e poichè mi sono ritrovata spesso a stare sola, mi ero abituata.
Poi sono diventata solare, socievole e sempre con il sorriso sulle labbra, proprio come Nadia mi alzavo ogni mattina grata di vedere il sole.
Per questo dico che le difficoltà ti aiutano nella tua formazione di vita, perchè ti insegnano ad essere forte e indipendente.
Un'altra cosa che di Nadia mi ha colpito è stata l'amore che nutre verso se stessa, cosa che al giorno d'oggi manca spesso.
Una grande donna, dalle grandi doti e che attraverso la sua storia (per chi la vorrà conoscere) saprà ispirare molte persone e soprattutto molti giovani a non arrendersi e
trovare la propria strada e la propria identità.
trovare la propria strada e la propria identità.
Io sono stata onorata di averla "conosciuta" e le auguro di riposare in pace come merita.
Da qui in avanti, ogni volta che vedrò un bucaneve (se mai me ne capiterà occasione) penserò a lei.
Un fiore all'apparenza precario ma che è capace di compiere un miracolo: fiorire in inverno.
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