Recensione "Tredici" Jay Asher
Buon pomeriggio lettori,
Continuiamo il nostro viaggio libroso con uno di quei libri che è rimasto nella mia libreria per tanto tempo. Non avevo il coraggio di leggerlo perché sapevo che effetto mi avrebbe fatto e non mi ha smentito, perché così è stato.
"Tredici" di Jay Asher.
Conoscerete senz'altro la serie Netflix.
TRAMA:
Quando Clay Jensen ascolta il primo dei nastri che qualcuno ha lasciato per lui davanti alla porta di casa non può credere alle sue orecchie. La voce che gli sta parlando appartiene ad Hannah, la ragazza di cui è innamorato dalla prima liceo, la stessa che si è suicidata soltanto un paio di settimane prima. Clay è sconvolto, da un lato non vorrebbe avere nulla a che fare con quei nastri. Hannah è morta, e i suoi segreti dovrebbero essere sepolti con lei. Ma dall'altro, il desiderio di scoprire quale ruolo ha avuto lui nella vicenda è troppo forte. Per tutta la notte, quindi, guidato dalla voce della ragazza, Clay ripercorre gli episodi che hanno segnato la sua vita e determinato, in un drammatico effetto valanga, la scelta di privarsene. Tredici motivi, tredici storie che coinvolgono Clay e alcuni dei suoi compagni di scuola e che, una volta ascoltati, sconvolgeranno per sempre le loro esistenze. Con più di tre milioni di copie vendute in tutto il mondo, Tredici è uno dei libri più letti dai ragazzi americani ed europei, ed è diventato una serie televisiva di straordinario successo prodotta da Netflix.
Suicidio adolescenziale.
La ragione percui questa ragazza è perita è uno dei motivi percui tante ragazze scelgono questa strada.
L'autore è molto bravo in questo, descrive una ragazza dall'animo fragile, non capita dagli altri che decide di chiedere aiuto, quando arriva al punto di saturazione, mettendo in evidenza quali possono essere i segnali di qualcuno che ha già deciso e a cosa porta il mancato riconoscimento di questi.
Fa emergere una delle peggiori tra le forme di bullismo: la parola. Sembra banale, quasi insignificante ma le parole che noi usiamo hanno il potere di graffiare e distorcere un animo insicuro.
L'adolescenza poi è uno step molto delicato, in cui l'orizzonte più nero è molto facile da trovare. Normalmente ci sono le prime delusioni, le prime prese in giro, le prime prove da superare. Piangere ok, uccidersi anche no.
Eppure... C'è chi di fronte al dolore, alla rabbia o alla vergogna spenge il cervello, la vita si annulla e niente può distoglierlo dalla sua decisione.
Questo libro ha due finali, quello effettivo e quello che lo stesso Asher aveva pensato all'inizio, poi subito stroncato dalla sua editor.
L'obiettivo di questo romanzo è senz'altro la sensibilizzazione.
Invitare i ragazzi a fare attenzione al linguaggio e ai vari eventuali segnali. Oltre a mandare un messaggio nascosto tra le righe: abbiate il coraggio di vivere e non buttate tutto all'aria per ciò che ognuno pensa di voi, perché la gente avrà sempre qualcosa da ridire su tutto.
Per compiere il suicidio ci vuole coraggio, la mente umana è un meccanismo intrecciato di impulsi, pensieri, reazioni. Oltre ad essere spinto da un irrefrenabile istinto di sopravvivenza.
A me è capitato di dire: "chissà come sarebbe se io non ci fossi più, a chi mancherei" ma non ho mai voluto scoprirlo perché ci avrei rimesso solo e soltanto io.
Ho un carattere fragile ma forte al tempo stesso. Sono sensibile percui tutto ciò che mi viene detto lo accuso e ci penso tutto il giorno per una settimana, ma sono forte abbastanza per non arrendermi e non farmi influenzare.
Cosí come Asher voglio dire: non rovinatevi la vita per nessuno, andate avanti, il buio si supera e il sorriso torna a nascere sul volto prima o poi.
Tutto ha un inizio ed una fine, la felicità ma anche il dolore.
AMATE LA VITA!!
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