Recensione "la chiave del tempo" di Anne Fortier
Buonasera lettori,
Oggi una lettura che mi sta molto a cuore, parla della mia bellissima città e di un curioso aneddoto.
Vi presento "la chiave del tempo" di Anne Fortier. Fate insieme a me un viaggio in un tempo lontano. Vi porto a Siena nel 1340.
"voglio essere felice. So quello che stai pensando. Come vecchio amico, desideri proteggermi. E temi che Romeo mi farà soffrire. Secondo un amore grandissimi non potrà che causare sofferenze grandissime. Ebbene, forse hai ragione. Forse dovrei mettere la testa sotto la sabbia, ma preferirei di gran lunga che mi venissero cavati gli occhi dalle orbite, piuttosto che essere nata senza".
TRAMA:
Siena, oggi. Alla morte di zia Rose, Julie Jacobs riceve in eredità una piccola chiave e una lettera: "Vai a Siena. Questa è la chiave di una cassetta di sicurezza. Tua madre l'aveva in tasca quando è morta". Julie lascia gli Stati Uniti e parte per l'Italia, seguendo l'enigmatico filo che la zia le ha consegnato con quelle parole. Quando apre la cassetta di sicurezza, però, il mistero non si dipana affatto: quello che trova è un vecchio cofanetto consunto, al cui interno la madre ha nascosto un taccuino pieno di disegni, un albero genealogico, una logora copia della tragedia di Shakespeare Romeo e Giulietta, un crocefisso d'argento e alcuni testi antichi che riportano la cronaca di una vicenda realmente accaduta a Siena sette secoli prima. Quella di un certo Romeo Marescotti e di una Giulietta Tolomei. Siena, 1340. Un vecchio biroccio si avvicina alle porte della città. Trasporta un carico prezioso: il corpo - apparentemente senza vita, in realtà solo addormentato di Giulietta, ultima superstite della famiglia Tolomei, quasi annientata dalla furia degli acerrimi nemici, i Salimbeni. All'improvviso un manipolo di briganti sbarra la strada al carro, ed è soltanto il provvidenziale intervento del coraggioso Romeo Marescotti a far sì che la missione di portare in salvo la ragazza vada a buon fine. Come unica ricompensa il giovane chiede di poter ammirare il volto di colei che ha soccorso e, davanti alla bellezza angelica di Giulietta, il suo cuore indomito deve arrendersi.
Mai storia fu più infelice di Romeo e Giulietta, la tragedia romantica scritta da Shakespeare, ambientata nella città di Verona. Già ma... Se davvero così non fosse? Anne Fortier inventa una storia su una delle più belle città medioevali portando alla luce fatti veri.
Siamo a Siena nel 1340 quando due giovani di casate diverse sono costretti ad amarsi in segreto. Lui è Romeo Marescotti, lei Giulietta Tolomei.
Di certo saprete che Siena, a seguito di un editto di Violante di Baviera è stata divisa in 17 quartieri che noi chiamiamo contrade.
Lui dell'aquila, lei della civetta.
Leggerlo da senese mi ha fatto fare un viaggio nella città pur essendoci nata e vissuta da sempre... Mi ha costretto a ripercorrere quelle strade a piedi con occhi diversi rivedendo le scene intersecarsi.
In più mi ha fatto conoscere un fatto di cui neppure io ero a conoscenza. Il Palio, la nostra festa, adornata di bandiere, tamburi e fazzoletti al collo dei senesi, cavalli e fantini... Non si correva in Piazza una volta. All'epoca del medioevo si partiva da fuori le mura per poi terminare al duomo, dove oggi si porta il "cencio", l'ardito premio che la contrada porta dentro il proprio museo, per ringraziare la Madonna di averlo concesso. È una festa sacra e pofana al tempo stesso.
Confusi? È normale, a spiegare il Palio non basta un giorno e non ci sono neanche le parole tanto è particolare. Il Palio lo si vive...
I tempi di Giulietta e Romeo erano quelli in cui l'amore non si poteva scegliere... I matrimoni erano pura e semplice convenienza, per questo il loro amore fu tanto impossibile.
Questo libro mi ha fatto riflettere tanto sul tema amore e se ci sia effettivamente un giusto o uno sbagliato quando si ama e si sta bene. Conta la nostra felicità e il nostro benessere. Conta coltivarlo un amore quando c'è ed è forte. Occorre lasciar andare quando questo non sussiste più.
Per tutti questi anni... Abbiamo visitato la città sbagliata ed io che volevo visitare la casa di Giulietta avevo tutto a pochi passi da me.
Un libro ben scritto e da senese me ne sono innamorata. Credetemi non è facile esserlo, soprattutto se l'autrice è straniera. Occorre tanto lavoro di raccolta dati per non far figurette quando un cittadino lo prenderà in mano e lo leggerà.
Lo consiglio a chiunque voglia leggere qualcosa in più su questa tragedia, diventata capolavoro e convincersi a venire a visitare la mia città, di cui avrete capito, vado immensamente fiera.
Non mancheranno intrighi e colpi di scena!
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