Recensione "non chiedermi mai perchè" Lucrezia Scali



Buonasera lettori,
Sono tornata dopo tanti impegni e ingarbugli, sono stati mesi stressanti e difficili, dopo un'infinità di tempo sono arrivate anche le mie meritate ferie e mi sono un po' allontanata. Inoltre il mio tempo per leggere non è poi molto, la testa mi si stressa spesso e volentieri per lavoro e non torno mai con troppa voglia nè con la concentrazione giusta.
Oggi vi presento un libro che mi ha particolarmente colpito, un'altra delle autrici italiane che preferisco di più in assoluto.
Vi presento: "non chiedermi mai perchè" di Lucrezia Scali.



TRAMA:
È la vigilia di Natale e Ottavia si gode uno dei periodi dell'anno che preferisce. Anche suo figlio è al settimo cielo: col nasino all'insù osserva i fiocchi di neve che imbiancano i tetti delle case. I biscotti allo zenzero sono ancora caldi, riempiono del loro profumo l'auto carica di regali, una musica allegra accompagna Ottavia, Mattia e Stefano mentre si mettono in viaggio verso la casa dei nonni. Quasi abbagliati dalla felicità, si accorgono troppo tardi della macchina davanti a loro... Ottavia si sveglia in un letto d'ospedale e capisce subito che qualcosa è cambiato: lo vede negli occhi e nella voce della madre, negli sguardi dei medici. Fuori continua a nevicare, come se la soffice coltre bianca volesse coprire ogni cosa, ma il ricordo di Mattia e Stefano è e sarà troppo vivo per potere essere dimenticato... È possibile trovare il modo per non annegare nel dolore? Si può trovare la forza, dopo aver toccato il fondo, per riscrivere il proprio destino?



"non puoi sapere quando ti si spezzerà il cuore" 





Iniziamo dicendo che parlare di un dolore così forte non è facile, e ancor più difficile è trasmettere la complessità dell'elaborazione del lutto. Provare a spiegare i meccanismi della mente non è poi così scontato.
Lucrezia mi ha stupito, perché ci è riuscita perfettamente. Ha suscitato le giuste emozioni al momento giusto. Ho sofferto un po' anche io insieme ad Ottavia, ho sorriso ai suoi ricordi felici, ne ho sentito la nostalgia e ci ho sognato sopra un bel po'. Ho fatto quello che l'essere umano fa sempre: riuscire a vedere la difficoltà, comprenderla e semplificarla spesso un po' troppo. 
Sembra sempre tanto facile uscirne, innamorarsi di nuovo, quando siamo gli spettatori e non i protagonisti. 
Vi assicuro che vivere con un peso profondo nel petto non è poi così semplice e adatto a tutti.
Vi assicuro che spesso non si riesce a vederne la via d'uscita.
Vi assicuro che lasciare alle spalle una cosa che in passato ci ha fatto tanto bene... Richiede un enorme forza di volontà. 
Andare avanti e avere il coraggio di buttarsi ancora... È la difficoltà forse più grande che rimane come residuo del dolore.
La storia di Ottavia è una storia che accomuna molte donne. È una storia che può dare ancora speranza a chi l'ha perduta. Non tutte hanno il lieto fine come si crede.

Lucrezia e la sua penna mi hanno conquistata fin dal primo libro. Adoro questa donna. È coinvolgente fino all'ultima pagina. Ha scritto un libro più bello dell'altro. E tutti mi sono piaciuti per motivi diversi. Questo sicuramente mi ha fatto riflettere e nel periodo nel quale l'ho letto mi ha sicuramente mantenuto in vita.
Cosa vuole insegnarci? Che la vita è imprevedibile, che dobbiamo goderci ogni giorno come se fosse l'ultimo, che per scontato non bisogna mai dare niente e che anche un cuore spezzato ha ancora la forza per battere.
Grazie Lucrezia. 
Consigliato per chi ha voglia di emozionarsi, per chi ha ancora bisogno di credere che qualcosa può sempre cambiare. Per chi ha paura di buttarsi a capofitto, pensando troppo che se lo fa, il cuore potrebbe spezzarsi. Se deve lo farà comunque e in qualunque modo. Ricordatevelo sempre ed io per prima cercherò di fare altrettanto. 

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